martedì 16 dicembre 2014

DOLCI REGALI {perchè non c'è due senza tre!}





Se pensavate che i gioielli della corona erano pietre preziose e diamanti, siete un po' fuori strada... un po', non del tutto, perché i "gioielli" più ambiti di ogni corte regale e famiglia blasonata sono state da sempre le ricette dei dolci! Quelli morbidi, vaporosi e assai ben lievitati, profumati e conditi in tale modo da non dimenticarli già dal primo morso... potete immaginarli? Avete in mente un dolce, ben lievitato, opulento e cicciotto da venire voglia da morderlo? 
Allora non avete scusa. Questo è il libro che fa per voi! 
E ve lo dico io, che fino a poco fa erò una frana con qualsiasi tipo di dolce... 



...ma una cosa è certa, ed è che un ringraziamento speciale va fatto a tutta la comuniti dell'MTC. Perché grazie a tutte queste persone ho imparato che:
1- Il paté può essere la cosa più facile da fare al mondo, ed è dimostrato nel primo libro della collana dell'mtchallenge L'ora del paté.
2- Ho fantasticato e imparato a bocca aperta, quanto può essere divertente, sana e completa preparare una insalata tutta home made con Insalata da tiffany!
3- Questo terzo libro, DOLCI REGALI, un autentico Gioiello, per chi vuole preparare dolci lievitati senza paura di sbagliare! Per chi, come me, crede che non è portato... niente da fare, qua trovate spiegazioni chiare e ricette testate e mese a dura prova da tutta la comuniti!

Da oggi, i segreti di corte saranno alla mano di tutti. E mi raccomando, va letto tutto, perché come in ogni lievitato, la base e la pazienza da la sua ricompensa. Parola!






DOLCI REGALI 
Collana “I libri dell'MTChallenge”
Prezzo di copertina: 18,00 euro
Foto Paolo Picciotto
Illustrazioni Mai Esteve
Editor: Fabrizio Fazzari
Impaginazione: Barbara Ottonello
in vendita in tutte le librerie



Acquistando una copia di Insalata da Tiffany, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link: http://www.piazzadeimestieri.it/), un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.









venerdì 28 novembre 2014

MUFFINS al caffè,con cuore al caramello salato (e cresta di mais...)


El coronel no tiene quien le escriba…


ed invece, é così bello sapere che da qualche altra parte dal mondo c'è una persona, due , tre, cinque,  cento che ti pensano, che ti scrivono, che condividono con te emozioni, allegrie, tristezze, speranze e tante ricette!

e si… ricette...

Antipasti meravigliosi che ti tirano su il morale. Oppure dei primi, così gustosi che ti danno la forza per superare qualsiasi prova, poco o tanto dura che sia… per non parlare dei dolci, ma per questi ci vuole precisione. Io non sono fatta per i dolci e anche così devo dire che grazie a molti di voi mi sono "addolcita". Certo è la magia dello "scrivere", sia su carta, sui muri, sui vetri… sui blog, è una gran bella cosa!

Come questo MTC che ci propone la Francy, di burro e zucchero, (vincitrice della scorsa sfida con la sua magica lasagna), che questo mese ci ha invitato a riempire gli scaffali delle nostre librerie di muffins! 

Almeno, io l'ho immaginato così:  al posto di libri, ci saranno questi pafutosi e saporiti muffins. Ma tanti!!! E tutti diversi, tutti speciali che ad ogni morso ti sembra di rivivere le pagine di quel libro, quella storia, poesia o racconto che porti nel cuore. O sentire nitidamente le parole di quella canzone che ti emoziona. 

Riesco a spiegarmi? Se mi capite siete dei miti!

Per dire... mi piace pensare che quello che è stato scritto possa rimanere indelebile per sempre.

E questo MTC rimarrà come uno di quelli più belli, perché ci da la possibilità di creare un "nostro" muffin, ispirato a un testo che ci fa emozionare!
E a me succede con Gabriel Garzia Marquéz. Ho scelto "Nessuno scrive al colonnello", una storia che può sembrare triste ma che non lo è affatto. Almeno per me.
A misura che scorrono le pagine scopri nei personaggi una ironia e una dolcezza quasi dell'altro mondo, e una semplicità e povertà tanto grande come lo è lo spirito del Colonnello… Se avete letto 100 anni di solitudine potete capire fino a che punto, la realtà e la fantasia, sembrano tutt'una. 

Ambientata in un paesino della Colombia questa é la storia di una coppia già anziana, che vive nelle più assolute ristrettezze aspettando che prima o poi arrivi "la lettera" con la pensione del colonnello. In tanto però c'è il gallo, quello ereditato da suo figlio morto poco tempo fa e che per poter sfamarlo, si privano della loro razione di mais, e si vedono obbligati a vendere ogni cosa che hanno in casa, aspettando il giorno che quel gallo diventerà vincitore nel combattimento di febbraio… in tanto siamo a ottobre e il colonnello si trova in cucina con il barattolo del caffè praticamente vuoto. Non importa, basterà per sua moglie, lui le dirà che l'ha già bevuto….

Brava Francy! Questo è il tuo momento, non vedevo l'ora che vincessi quei due "spadoni!" 
Ecco il mio muffin per te! Semplice, al caffè, con un cuore dolce e morbido con quel punto d'ironia che può dare il sale. E su tutto non può mancare il mais, in questo caso trasformato in cornflakes, perché il gallo vuole anche la sua parte, e siamo soltanto a novembre...!




MUFFINS al caffè 
con cuore al caramello salato
(e cresta di mais...)





Ingredienti per 8 muffins:

185 g di farina 
2 uova
75 g di zucchero mascobado
75 g di zucchero semolato
70 ml di caffè (di moca)
5 cucchiai di latte
100 ml d'olio di mais
2 cucchiaini di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato 

(più 3 cucchiaiate di cornflakes per la finitura)


per il caramel o salato:
175 g di zucchero semolato
50 g di burro
225 ml di panna vegetale
5 g di sale 



Preparate la crema al caramello salato. In un pentolino, a fuoco basso, versare un terzo dello zucchero e  quando questo comincia a caramellare mescolare e aggiungere un altro terzo dello zucchero. quando anche questo comincia a caramellare, mescolare e aggiungete il restante. Mescolare ogni tanto fino che diventa un caramello omogeneo. Versate la pana calda (non bollente) e il salee amalgamate, poi aggiungete il burro e retinate dal fuoco continuando a mescolare. trasferite in un mixer o minipimer  in modo di ottenere una crema liscia. poi versare in un baratolino di vetro e  una volta si è raffreddato riporre nel frizer per un'ora.







Preparare il caffè e poi fate raffreddare.
accendere il forno e ungere con olio degli stampi al silicone.
In una ciotola setacciate la farina con il bicarbonato e il lievito.
In un'altra ciotola mescolate per bene i due zuccheri, l'olio e il caffè e il latte.
Poi versate i liquidi nel seco e amalgamate velocemente. riempite metta delli stampi e versateci un cucchiaino bello pieno di crema al caramello. Finite di riempire e spolverate con dei cornflakes e condite un filo di caramello salato, infornate a 180 ° per 25/30 minuti.
come sugerisce la nostra Francy, fate sempre la prova dello stechino!


note:
per i muffin e cake salute prendo spunti di un libro comperato scontato che mi è tornato molto utile Cakes dolci e salati dell Ilona Chovancova 





Grazie Francy ed Alessandra, questo per me è stato un dolce e affettuoso piacere!


martedì 25 novembre 2014

CANEDERLI radicchio&speck


Se vi dico da quanto tempo che li volevo fare…. i canederli!
E ci è voluto Antonieta della Trapola golosa e il The recipetionist di Flavia per che mi decidesse, ma ho fatto bene.
Come sempre, è un piacere visitare questi blog fantastici che magari per un motivo o un'altro non riesci a passarci a gustare e commentare tutto quel "bendicibo" che gira sulla blogosfera culinaria… ma Grazie al geniale contest di Cuocicucidici abbiamo la possibilità di scoprire ricette e persone stupende, e questo mese per me lo è stato Antonieta e i suoi canederli con radicchio e speck, avvolti in questa panna vellutata, la sua ricetta la trovate qui, la mia proposta qua sotto.

CANEDERLI radicchiospeck


Ingredienti per 4 (12 canederli)

250 g di pane casareccio
250 ml di latte
100 g di speck
2 uova
salvia e prezzemolo
scalogno e cipolla
panna fresca
1/2 radicchio
sale e pepe
farina e pangrattato qb
olio evo 
burro
1 spicchio d'aglio


Non avendo il pane casereccio raffermo ho pensato bene di tostarlo (non so cosa mi sia passato per la testa...) e non bastandomi ci ho sfregato con uno spicchio d'aglio sopra ogni fetta. Poi ho fatto come è spiegato da Antonietta ed è andato tutto liscio:
Tagliate a dadini il pane e copritelo con il latte tiepido.
In una padella rosolate l’olio con lo scalogno tritato finemente, aggiungete lo speck tagliato a dadini e rosolare, brevemente e a fiamma dolce.
Unitelo all’impasto del pane, aggiungete le uova, la salvia fresca e il prezzemolo tritati finemente, aggiustate di sale e pepe e amalgamate con le mani per schiacciare il pane, facendo attenzione a non ridurlo in poltiglia, altrimenti risulta gommoso. 
Se è molto morbido regolare con un po’ di farina e pangrattato.
A questo punto formate delle palline rotolandole tra la mani e adagiarle su un piatto, meglio se è spolverato di farina. 
Calarle in acqua salata in ebollizione e far cuocere per una decina di minuti.
Nel frattempo, in un tegame rosolate nel burro la cipolla tritata finemente, aggiungere il radicchio tagliato a strisce sottili e infine la panna; regolare di sale. Scolare i canederli con una schiumarola, passarli nel tegame con la salsa al radicchio e mantecare brevemente. Servire spolverando con altro pepe.





note:
1. ho sostituito l'erva cipollina con la salvia perché l'associo da sempre allo speck (non chiedetemi perché ma è così)

2. ho aggiunto lo spicchio d'aglio perché è stato quasi come un istinto involontario, come se stese condendo una bruschetta, e devo dire che in questo modo non è stato invasivo per niente, anzi magari ci dovevo andare più pesante e invece di uno spicchio usarne due... di sicuro lo faccio la prossima volta!

3. per formare le paline dei canederli non ho dovuto usare la farina, ma ho aggiungo del pane grattugiato, quello ricavato dalle croste del pane che ho messo da parte dopo tostarlo, perché mi erano sembrate tropo dure e abbrustolite ma come ben dice Antonieta, il pane non si butta mai! Anzi, a casa mia non si butta via nulla, con giudizio chiaro...




Grazie Flavia ed Antonietta! E stato un piacere!!! 













martedì 28 ottobre 2014

LASAGNA di anatra con prugne e biscotti... per l'MTC


L'ho già detto nell'altro post, che non ho una ricetta di famiglia a base di pasta e soprattuto di lasagne. 
La prima che ho fatto (e saranno state al massimo un paio in 10 anni...) è stato per i miei quarant'anni. Era dentro una teglia così immensa che quasi non ci stava nel mio forno, ed era così rica e gustosa (stracolma di roba) che con quella poca che era rimasta hanno fatto a sorte per portarsela via, e vi assicuro che non gli ho fatto passar la fame, premesso che eravamo in 30 persone, ho preparato molte altre cose da mangiare, tipo questo, che si da il caso sia il primo post! 
Vedete, fortuna ha voluto che non ho fatto foto anche a quella lasagna (allora tutta questa diatriba per fotografare il cibo non era del tutto manifesta) perché altrimenti sarebbe stata lei ad inaugurare questo blog! Ma meglio così, credetemi... almeno adesso posso dire che ho imparato a farle, come comanda la tradizione e tutto grazie a Sabrina!

Poi, in tutto questo, arriva il cozzaro, e mi dice che si ricorda, quella che feci per la mia festa, e che quando ha saputo quale era il tema di questo MTC ha subito pensato che l'avrei riproposta... con tutti quei strati, il ragù speziato, le fette di prosciutto cotto, il parmigiano e tilsit filante... 
Io invece di quel giorno ricordo le risate, i brindisi i ricordi, le foto e la musica sul nostro terrazzo, perché metà dei nostri amici suonano! E' stato bellissimo, chissà se lo ripeto per i cinquanta... ufff! 
Comunque sia, non credo di aver deluso Cozzaman, perché in questi giorni, di lasagne se ne è "zampate" e come!!!
E allora ci ho pensato e ho dedotto: magari non ho la lasagna nel sangue, ma di sicuro si che ho con me i ricordi di tutti quei arrosti e combinazioni bizzarre della cucina dei nonni, e chissà, che questa lasagna non diventi quella di famiglia?

LASAGNA di ANATRA con prugne e biscotti
...o di come l'anatra è finita dentro la lasagna!


... come? L'anatra non è mica d'indole curiosa...


...già, è tutto colpa mia e del pensiero del “rostit d’anec” di mia nonna, una maga delle “picades” e delle combinazioni bizzarre, ma sempre tradizionali della cucina catalana: 

“...perche un’anatra va cotta per almeno 3 ore, se non hai tempo né pazienza allora... meglio che mangi un’altra cosa...”


Ingredienti per 8 persone
Per il ripieno
una anatra (già pulita)
5 prugne (quelle della California, per intenderci...)
3 carotte 
1 cipolla doratta (grande)
5 biscotti (tipo digestivi)
3 spicchi d'aglio
un mazzetto di erbe aromatiche*
50 g di pinoli
1/2 stecca di cannela
3 chiodi di garofano
75 g parmigiano
75 g di strutto
75 ml di olio evo
sale qb
(+50 ml del fondo di cottura dell'anatra, 
i biscotti, le carrotte e mettà delle prugne per amalgamare al ragù)

Per la sfoglia
200 g di farina  0 di grano tenero (+ altra per lavorare)
85 g di farina di semola di grano duro
3 uova 

Per la salsa
50 g di burro
50 ml del fondo di cottura dell'anatra
125 g di farina 0
1 l e 200 ml di brodo vegetale (dado home made**)
un pizzico di noce moscata 
sale qb






Lavate bene l'anatra sotto il rubinetto, dentro e fuori e asciugatela con della carta di cucina. Controllando che non ci siano ancora delle piumine attaccate, nel caso toglietele prima di lavarla. 
In una pentola di ghissa (o di coccio) versate l'olio e lo strutto a pezzetti. Apoggiate sopra l'anatra e salatela all'interno. Riempirla con metà della cipolla tagliatta a fette rossolane, l'ospicchio d'aglio schiaciato, la cannela, i chiodi di garofano e i biscotti pestati, poi coprite il ripieno con il mazzetto di erbe aromatiche (vedere foto sopra).
Lavate e sbucciate le carote, tagliatele a pezzetoni e agiungere in pentola assieme alle prugne e la mezza cipolla. Metete il coperchio e cuocete a fuoco basso, per almeno 3 ore, non di meno. Io quasi 4 ore... la carne si deve staccare senza nessuno sforzo ed deve risultare morbida da spapolarsi al tocco del mestolo. Mezzora prima di spegnere il fuoco aggiungere i pinoli, previamente passati qualche istante in padella per tostarli.
Durante la cottura e probabile che dobrette aggiungere qualche cucchiaio d'acqua, ma poco, perche lo stesso vapore del coperchio aiuta a mantenere l'umidità, ma mi racomendo: non smettere di controllarlo e coccolarlo. 

Lasciate raffreddare un attimo e collare il fondo di cottura. Sbriciolate la carne assieme alle carrotte e quello che ne rimane delle prugne, della cipolla e dei biscotti, che ormai saranno quasi spariti! Mettete tutto in una ciotola e condite con qualche cucchiai del sugo colato prima. Mettere da parte. 



Per la sfoglia, procedere come indicato nella ricetta di Sabrina.
Versate le farine sul tagliere a modo di fontana con al centro le uova. Lavorate molto bene ed energicamente l'impasto fino a quando non diventa liscio, aggiungendo, se necessario, della farina, o pure bagnandosi un paio di volte le mani se vi sembra tropo dura.
Fattelo riposare dentro una ciotola, coperta, per una mezz'ora.
Riprendete l'impasto e stendetelo sottile con il matterello. 
"Impugnate il matterello tenendo le mani vicine e facendo pressione con il pollice e il palmo appena sotto. Partite dal cento e ruotare spesso la sfoglia. Man mano che cresce ruotatela arrotolandola sul matterello. I fianchi devo ondeggiare. Per farla tonda, far scorrere le mani su e giù per il matterello."


Una volta stesa, lasciare la sfoglia ad asciugare intanto che si prepara la besciamella.












Nel frattempo, in una padella o tegame largo, sciogliete il burro a fuoco lento assieme al fondo di cottura ottenuto. Togliete la padella dal fuoco e incorporate a poco a poco la farina e un pizzico di noce moscata, mescolate con energia per evitare che si formino grumi.

Aggiungete il brodo vegetale bollente, un poco per volta, e rimettete la salsa sul fuoco, aggiungete un pizzico di sale e non smettere di rimescolare fino a che riprende il bollore. 
Tenete da parte abbastanza brodo caldo, nel caso la salsa si solidificasse prima di finire il "montaggio" della lasagna. Agiungete 3/4 di questa besciamella alla ciotola del ripieno e amalgamate. Quella restante la usate per la copertura finale. 

Portate ad ebollizione dell'abbondante acqua, salata, in una pentola molto capiente. Preparare una ciotola di acqua bella ghiacciata e accanto uno scolapasta. 
Tagliate la sfoglia in grandi rettangoli e buttatene un paio per volta, nell'acqua bollente, sono pronti quando questa riprende il bollore. Scolateli con l'aiuto di una schiumarola, raffreddateli nell'acqua gelida e metteteli a scolare bene stesi nello scolapasta. Continuate in questo modo fino a cuocere tutti i rettangoli.
In una teglia da forno, versate un mestolo di besciamella e stendetela bene fino a coprire il fondo e tutti gli angoli. Man mano che le lasagne si sono scolate bene dall'acqua, stenderle nella teglia a strati, alternandole con uno strato di ragù di anatra, e una manciata di parmigiano grattugiato, così fino a riempire lo stampo. 
Finire coprendo con la besciamella tenuta da parte, e cospargere con dei biscotti tritati e in filo sottile d'olio evo. Cuocerle in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti, o finche sopra non si sarà formata la sempre e ormai famosa e riquisat crosticina, dorata e croccante...
Spegnere il forno e lasciarle riposare qualche minuto prima di servirle. 





Note:
*nella cucina catalana, per cucinare, sopratutto le pietanze di carne, si usano dei fagottini di erbe aromatiche per insaporirle e profumarle. In pratica sono degli aromi legati strette tra se da un cordoncino, filo o spago da cucina. Di solito li vendono nei negozi alimentari ma non costa nulla farceli anche a casa secondo il gusto e il piatto da preparare. 
Di solito uso: alloro, rosmarino, salvia origano e timo. Qualche volta ci lego anche la canela.

** prima o poi, la ricetta del dado fatto in casa dovrò pubblicarla, ma per adesso attingete pure voi di qui, come ho fatto il giorno che decise di fare il dado home made!

1- Dopo due ore di cottura potete girare l'anara se preferite, ma io non l'ho fatto e si è cotta alla perfezione.

2- il fondo avanzato potete conservarlo in un baratolo di vetro a chiusura ermetica e conservare in frigo, vi può tornare utile in mille modi, io la uso per fare il soffritto di qualche risotto, o pure quando preparo le scaloppine coi funghi per esempio...


3- Ho voluto fare la "faiga" e ho servito le porzioni con una manciata di biscotto tritato, cosa che racomando vivamente, a parte che ci stà benissimo, fa figo quando ti chiedono: 

... pane grattugiato?
e tu: 
...no, biscotto tritato (tieh!)




E ho scritto fin troppo... pensare che era da giorni che dovevo finire questo post... 
ma non vi è andata bene, giudici! Ce l'ho fatta!!!
Allora, anche con questa (seconda) lasagna, partecipo al quarantaduesimo MTC dove  Alessandra Genaro e Sabrina Gasparri saranno "sotterrate" a strati da una balanga di lasagne!!! 
Mi sbaglio?