martedì 29 maggio 2012

Grazie dei fiori... e due uova al tegamino!

Le renne questa volta, si ghindano di fiori. Avette già visto le Capo (st)renne, Alessandra e Daniela, La Mapi, Flavia, Massimo e Annalù e Stefania  e adesso tocca a noi, le (st)renine!
Certo che dopo una sperienza del genere non potrò fare a meno di guardare ogni fiore con altri occhi...
Scegliere un fiore da abbinare a una pietanza, non è facile, e poi decidere se dare profumo o colore, o puntare su le qualità medicinali di un fiore più che un'altro... non sembra, ma è un delirio, ma anche una scoperta che non finirà qui! Perché questa è solo la colazione...!






Mi sono appassionata, come tutte noi (st)renne, agli accoppiamenti e abbinamenti fioriti. Ho provato con petali di rosa arrotolando un sushi. Tacchino profumato con salsa di rose... Prove, spunti e apunti per poi, scoprire un mondo fiorito proprio dietro casa: 
Tre giorni di sole, caldo, ciliegie e natura. Tre giorni intensi in famiglia, che non vedevo da Natale. Quella famiglia della quale parlo spesso, in speciale del nonno, quel uomo che mi prepara le sue beate frittate a colazione. Perche noi, mica siamo di late e briose al mattino! Noi siamo di pane e prosciutto, pane e frittata o una bella saltata in padella di verdura e pancetta avanzate dal giorno prima, roba non da poco perche dopo si va a lavorare in campagna... solo che in campagna non ci vado in quei tre giorni, anzi li passo seduta a tavola o in cucina o a fare salotto con le vecchie amiche. Ma ciò mio nonno lo sorvola, la colazione deve essere "non leggera".
E così, sapendolo in partenza, mi alzo presto per preparare io la colazione... ma ché!!? Tropo tardi, la frittata di asparagi mi aspetta già sul tavolo! Ma questa volta, anche con la panza piena, decido di fare un giro in campagna... e a mia sorpresa, davanti ai miei occhi appare un mondo fiorito e impazzisco ad annusare e a prelevare campioni di fiori e piante con l'intenzione di chiedere cosa era ognuna e le sue proprietà.












E così, ho saputo subito quale sarebbe stata la mia ricetta fiorita. 
Una coccola a colazione... uova di quaglia fioriti su pane
Perche tra noi, ... chi l'ha detto che è facile fare le uova al tegamino? Non ne sono una sperta, ma di sicuro qualche trucheto s'impara sopratutto quando a disposizione hai poche uova e di conseguenza l'intuito si aguzza perche non puoi fallire neanche nel primo intento.




Per primo pero, bisogna raccogliere i fiori, meglio si è di prima mattina passata la rugiada, in modo che i fiori si siano già asciugati e abbiano in modo accentuato tutte le sue sostazie e proprietà (non per altro, la rugiada sulle le piante fù l'inspirazione di Bach e dei suoi 38 fiori..)








Colazzione per due, ingredienti:
4 uova di quaglia
una noce di burro (+ altro burro fuso per impiattare)
sale
fiori di timo selvatico
fiori di salvia selvatica
petali di rosa canina
2 fette di panne casereccio
un filo di miele (mile fiori) 


Tostare le fette di pane, io ho tolto la crosta intorno. Scaldare una padella piccola e scioglierci la noce di burro. A parte, in un piattino, rompere 2 uova di quaglia e farle scivolare con cura nella padella, cuocere piano e nel mentre cospargere qualche pizzico di fiori. Pian piano versare il burro caldo della padella, con l'aiuto di un cucchiaio, sopra l'uovo prestando attenzione a farlo solo sulla parte bianca, così come il sale, che non deve andare sul tuorlo. Il burro cuocerà l'uovo lentamente e allo stesso tempo i fiori fanno sentire il suo profumo, impregnando il tuorlo e l'albume in modo delicato. 
Mentre, in un altro pentolino, fare sciogliere dell'altro burro, quando è bello caldo aggiungere i fiori scelti (2 cucchiaini di ogni fiore) e spegnere. Quando si è raffreddato un po', versare questo burro sopra le uova facendo attenzione, il rosso deve rimanere piuttosto crudo e lucido. Impiatarli adagiandoli sul pane tostato, previamente condito con un filo di miele il quale, al appoggiarsi sopra le uova calda si scalderà e si scioglierà penetrando all'interno del pane. 






E dopo questa dolce colazione fiorita, non vi resta che azzardare e provare anche voi. Metetevi in gioco con ricette fiorite e partecipare al contest di Stefania versione Gluten Free delle renne fiorite (con il panne senza glutine). 
In palio c'è un fantastico premio... curiosi? Avete tempo fino al 3 luglio. Andate a vedere!


E adesso, dopo le Grandi  (st)renne, tocca a noi le (st)renane di maggio, chiudere in fiore, non che in bellezza...
Ieri è toccato a Roberta., domani Roby, giovedì a Eleonora e venerdì la Patty














lunedì 28 maggio 2012

Il budino salato San Zenone al Lambro... e la triade è completa


E questo è il budino che chiude la "triade", quella dei budini salati per l'MTC di maggio!
Ecco donne del Menu turistico e Francesca e donne del Menu turistico... che a pensarci bene pure voi siete una "triade"!


Per voi, il budino San Zenone al Lambro, o vero, quello che ci mette d'accordo a me e a mio marito, in tutti i sensi, perché ce li appaga...
Un mix di sapori, colori e di consistenze. Questo budino racchiude tutto ciò che ci piace e che ci ricorda la nostra casa, quando eravamo piccoli.
Leonardo no è stato cresciuto a base di verdure… l'unica cosa "verde" come dice lui, che mangiava da piccolo sono le zucchine, sua nonna paterna li faceva certi piati di zucchine! A fette, fritte, con profumo d'aglio e condite con olio e foglie di menta. Così buone che se le ricorda ancora. Ormai le mangia con gusto cucinate in qualsiasi modo. Anzi il giorno che decide di farmi una sorpresa e mi prepara da mangiare, siete sicuri che le zucchine ce le mette e come! E se quel giorno non ci sono, è capace di andarle a comperare! Tenero lui!

Io al contrario, sono cresciuta a base di verdure, si può dire che ci sono nata dentro un orto! Ma se c'è una verdura che qui in Italia mi manca da morire e trovo raramente, quella è la patata americana, che poi non è verdura ma ben si un tubero e per di più arancio! 
Da me è una tradizione mangiarle cotte al cartoccio in forno o sotto le bracce nel camino. Il suo sapore dolce e la sua consistenza pastosa ce l'ho indelebile nella memoria. Ma come mi piacciono di più sono fritte, con un tocco di sale che le fa diventare la cosa più buona al mondo!
E il budino è fatto! Uno scrigno di zucchine profumate alla menta con un cuore dolce di patata americana. 
Poi subentra la mia vena catalana e approfittando delle patate americane, ci ho ricavato delle cips, la parte croccante che accompagnerà il budino, ma aspettate a sentire la parte sugosa quella che lega il tutto, quella che unisce un tarantino e una catalana... "la picada" (il modo di dire pesto in catalano) : mandorle tostate da mio nonno, olio pugliese e menta del nostro terrazzo. 
Dirvi soltanto che dopo questo, il cozzaro ha ammesso l'inevitabile…:  meglio unire le forze e i gusti, "nena" questo supera gli altri due...  ma... quando è che lo rifai?




Ingredienti per 6 budini:

BUDINI SAN ZENONE AL LAMBRO
500 gr. di zucchine
1 patata americana bella grossa di quelle arancio (370 gr. più o meno)
100 gr. di ricotta (+ 50 gr. per il cuore del budino)
2 uova (di galline senza gabbia)
un pugno di foglie di menta
30 gr. di grana padano (tanto per rimanere in tema...)
sale

ACOMPAGAMENTO
1 patata americana (di quelle arancio) 
30 gr. di mandorle tostate
un pugno di foglie di menta

2 cucchiai di acqua
olio extra vergine q.b.
olio di girasole per friggere

Lavare bene le zucchine, spuntarle e tagliarle a dadini piccoli. Saltarle in padella con del olio bello caldo profumato con uno spicchio d'aglio e salare. Quando sono cotte che cominciano a dorarsi spegnere il fuoco, prelevarle dalla padella e profumare con metà della menta, tritata, previamente lavata e asciugata. Mettere da parte. I un altra padella sempre con del olio caldo (quello di girasole) friggere le cips, 1/4 della patata americana tagliata sottile, sottile, io ho un aggeggio che le faglia perfette, ma a volte lo faccio a mano per non stare a sporcare altre robe... Quando sono fritte, un po' vedrete che si arricciano, appoggiare su carta assorbente e friggere nello stesso olio il resto della patata a dadini e salare. Una volt fritte mettere da parte.
Frullare la parte zucchine, aggiungendo le uova, 100 di ricotta e il grana.
Frullare la patata americana assieme ai 50 gr. di ricotta.
Imburrare gli stampini anche se sono di silicone. Riempire con il composto di zucchine 3/4 dello stampo. e con l'altro composto di patata americana riempire una sac a poche, in modo di potere riempire l'interno del composto di zucchine fino che vedete spuntare  l'arancio sopra e lo stampo si riempie quasi fino a l'orlo. Cuocere a bagno maria a 200 C° per non meno di 40 minuti (almeno nel mio forno...!) fate sempre la prova dello stecchino.

Preparare la picada (pesto) mettendo nel mortaio le mandorle e l'altra metà della menta, sempre lavata e asciugata. Aggiungere un paio di cucchiai di acqua tiepida e quando comincia ad essere una cremina aggiungere l'olio a filo quanto basta. (La salsa deve condire 5/6 budini, un cucchiaio grosso per uno)



Di corsa, come sempre, presento questo mio ultimo budino al MTC... ma proprio di corsaaaaa!







domenica 27 maggio 2012

Budini Salati CATALANI per l'MTC {...e non si butta via niente!}

Questo è il secondo della "triade"... il trittico di budini salati che propongo a Francesca e alle donne dell' MTC. Tocca il turno a quello alla catalana maniera, vale a dire: non si butta via niente! 
Se non lo sapevate i catalani siamo famosi perché non buttiamo via niente. C'è chi dice perché abbiamo il bracino corto, c'è chi dice perché siamo capaci di trasformare qualsiasi cosa in oro. La verità e che ci piace lavorare un po' stacanovisti lo siamo, lo so che non è bello ma almeno siamo sinceri. Da che sono nata non ho mai visto un catalano con le mani in mano. Non ho viaggiato tanto nella mia vita ma vi posso assicurare che vado dove vado trovo un catalano che lavora facendo le cose più assurde! Tipo quello che vendeva ciambelle e acqua fesca, su in alto alla acropoli ad Atene! E lo sapete lì quanti c'erano che facevano lo stesso? Nessuno, solo lui. Per capire, questo arriva in Grecia (parlo di anni fa, figuriamoci adesso...) e il lavoro promesso non si trova, e lui cosa fa? Se lo inventa! Per dirvene una! Lavorare si, ma quando si parla di divertirsi non ci tiriamo indietro!
Ma poi, se penso ai miei nonni, di divertimento non so quanto ne hanno conosciuto, cresciuti in tempi di guerra, obbligati a inventare e cavarsela perché era questione di sopravvivenza! 
E qualcosa mi hanno insegnato, del tipo che non si butta via niente! E visto com'è l'andazzo delle cose... questo per me è un grande vantaggio.
Un vestito vecchio, o che non ti stà più, scolorito, roto o bucato? Magia! Grazie a un colpo di forbici e una macchina da cucire si trasforma in un grenbuller (di fatti, adesso che ci penso nel cassetto ne ho tanti... fatti dalla nonna e da mia mamma).
O pure i pezzetti di sapone, quelli ormai sono comodi per lavarsi le mani? Magia! Tutti insieme dentro un pentolone di rame, ore di mestolo e mescolare per ottenere del sapone fatto in casa, che ancora adesso conservo come fosse un gioiello, da tanto buono che è!


Ecco cosa sono questi budini, pochi ingredienti, semplici ma dei quali si coglie il massimo profitto,  l'ingrediente principale sono le coste, da noi chiamate "bledes" una delle verdure che più spesso veniva servita nelle tavole di campagna all'ora di cena insieme a delle patate bollite e qualche cipolla cotta nel camino, a questo si accompagnava una frittata o qualche fetta di formaggio, o magari un pezzo di aringa alla brace. 


Per questi budini ho pensato alla versione più vegetariana, niente aringa ma uova di quaglia.
E visto che le vendono in confezioni da 10, le ho usate tutte, tanto per restare in tema!



Ingredienti per 4 budini:

BUDINI CATALANI
450 gr. di coste
1 patata (piccola)
1/4 di cipolla (30 gr. più o meno) 
100 gr. di panna
8 uova di quaglia
30 gr. di parmigiano (quello che piace di più a me...)
sale

ACOMPAGAMENTO

4 uova di quaglia 
4 gambi di coste (puliti e lessati)
fette di pane tagliate sotilli 
olio extra vergine
farina q.b
3/4 cucchiai d'acqua

farina q.b
pane grattugiato q.b


rosmarino fresco
sale nero (Cipro)

Per primo lavare le coste, con acqua fresca al meno per 3 volte. Sminuzzare la parte verde lasciando 4 gambi pelati (sarebbe la parte più polposa e bianca). Lavare, pelare e fare a dadini la patta, lo stesso per la cipolla e fare bollire il tutto in acqua salata. Quando è cotto scolarle bene, mettendo da parte i 4 gambi.
Una vola è privo di tutta l'acqua unirci le uova, il formaggio e la panna. Frullare e versare negli stampini, precedentemente "ben" imburrati, non importa se sono di silicone o non, ho capito che si smontano più facilmente. Cuocere a bagno maria per almeno 30 minuti, a me sempre 40 se non di più.
Mentre preparare una pastella con la farina e qualche cucchiaio d'acqua, passarci i gambi delle coste per poi impanarli del pane grattugiato e friggerli fino che non sono dorati da ambe parti e appoggiarle su della carta assorbente per togliere l'eccesso d'olio. Sfornare i budini. 
Preparare le uova di quaglia a occhio do bue e a poggiarle belle calde sul budino salare e tritarci un pò di aghi di rosmarino. Servire con accanto il gambo impanato, prendetelo e provate a bucare il rosso del uovo... questo cola dal budino dandole ancora più sapidità.

Con questi budini anche la cena più spartana diventa chic...  e poi, non serve altro che una bella insalata per alzarsi da tavola sazi al punto giusto.



Questo è il secondo budino salato che presento al MTC, tanto per aumentare la mole di lavoro a Francesca, ad Alessandra e a Daniella...!







FRITATA tocca sana per tutti!

Ne avevo già sentito parlare molti anni fa, ma non ne facevo grande attenzione perché in fondo "non mi toccava" almeno non direttamente. Si, conoscevo qualche amico che mi raccontava della sua cognata, che aveva due figlie piccole e non crescevano, stavano sempre male, sempre dai medici Fino che hanno accertato che si trattava di celiachia. 
Ma era un fatto isolato, per me.
Dopo anni, tanti, aprodo in Italia e comincio a mangiare pasta, pizze, focacce, pane e ancora pasta e focacce, e panini... fino che inizio a stare male, tanto che i capelli mi cadevano a ciocche, ero dimagrita tanto e mi sentivo sempre stanca, la pelle si squamava ed ero piena di brufolini... diciamolo, ero pateticamente conciata, a tal punto, che mio padre che non è uno che ama andare dal medico mi dice: ...non è meglio che ti fai vedere?
E questa frase fù la più grave, se me lo diceva lui, ero veramente messa male e si vedeva!
Fu allora che il medico interologo mi diede diversi analisi da fare pensando che si trattasse di celiachia. Ed ecco che appare di nuovo questa parola nella mia vita, ma questa volta più vicina, questa volta indirizzata a me!
Ma alla fine, dopo analisi e visite e mi diagnosticarono una grave intoleranza al glutine e al grano, curabile, secondo loro in 2/3 mesi. 
Si vede che il mio corpo non era abituato alla nuova alimentazione e di conseguenza passai 3 messi senza mangiare farine. Cosa vuol dire? Niente pane ne focacce... ma lì imparai a fare la pasta con farina di riso, di mais e comincia a farmi il pane e anche i ravioli! I capelli smessero di cadere e la pelle migliorò, non mi stancavo tanto e avevo imparato tantissime cose, la più importante è, che la ignoranza del "non mi tocca" ci fa male a tutti! Essere informati non fa male, anzi!




Oggi è la giornata della CELIACHIA, ma dobbiamo pensare che se per noi rappresenta solo un giorno per tante persone rappresenta tutta la vita.




Questa frittata l'ho fatta pensando a una cara Amica, Stefania Oliveri di Cardamomo & Coo, ormai un punto di referenza riguardo alla celiachia nel mondo dei blog, ma l'ho fatta anche per dimostrare, quanto può essere facile cucinare qualcosa di buono e sano dove non ci sia traccia di glutine! Pensate, tutti gli ingredienti li avevo anche a portata di mano! le uova denti il frigo, e le piantine ne terrazo. Più facile di così?! 




Ingredienti:
3 uova
30 ml. di latte intero
un mazzetto di erbe aromatiche:
timo, menta, salvia
un bel mazzo di tarassaco
sale rosa (io dal macinatore, così no è contaminato)
olio extra vergine


Lavare il tarassaco e farlo svolentare per qualche minuto nell'acqua salata. Scolare per bene e saltare in padella con dell'olio ben caldo. Mentre sbattere le uova e il late che diventino scumosi e aggiungere le erbe aromatiche previamente lavate e asciugate e tritate e salare. Versare nella padella, sopra il tarassaco. Cuocere da una parte e poi girare, io con l'aiuto di un piatto, e servire, calda o fredda come preferite perché è buona in entrambi modi! Per di più un tocca sana, andate a vedere tutte le qualità di queste piante...




Ecco un elenco di alcuni cibi si e quelli no ma passa da lei, Stefania, e troverai altre info, non che una persona solare e umana che di Glutine se ne intende!


I cibi PERMESSI:
CEREALI:
-riso (di tutte le varietà) e tutti i suoi derivati (la sua farina, la crema, i fiocchi)
-mais e tutti i derivati (farina, polenta)
-miglio, quinoa, grano saraceno, tapioca, sorgo, teff e tutti i loro derivati
-soia e tutti i suoi derivati (anche se è un legume)
- la fecola di patate (quindi le patate, anche se non sono un cereale e come tutti i tuberi sono consentiti)
LEGUMI:
-tutti: fagioli di tutti i colori, fave, soia di tutti i colori, lenticchie di tutti i colori, piselli, ceci in qualsiasi forma cioè anche sotto forma di farine
CARNE:
tutta
PESCI:
tutti
LATTICINI:
-latte vaccino, caprino, di soia, di riso
-burro, panna e panna acida
-latte condensato
-latte di cocco
-tofu
FRUTTA E VERDURA:
-tutta quella fresca e surgelata se non infarinata o panata
-frutta secca a guscio
BEVANDE:
-acqua (anche soda e tonica)
-Tè e caffè
-succhi di frutta
-alcolici e superalcolici puri
ALIMENTI SPALMABILI E CONDIMENTI
-Nutella
-Miele, sciroppo di acero e melassa
-burro d’arachidi
-confetture e marmellate
-aceto (anche balsamico, ma non le creme)



VIETATI
CEREALI
:
-grano
-kamut
-avena
-orzo
-segale
-triticale
-malto di questi cereali
LEGUMI:
-anche se i legumi non contengono di per sé glutine, tuttavia se sono prodotti in stabilimenti dove sono prodotti cereali con glutine non possono essere usati per i celiaci.
-legumi in scatola, se non espressamente consentiti
LATTICINI:
-latte di malto, di avena e quelli aromatizzati
-formaggi spalmabili, se non espressamente consentiti
-crema pasticcera
-dessert a base di latte e alcuni yogurt
CONDIMENTI
-salse pronte (maionese, salsa rosa, ecc. se non espressamente consentite)
-salsa di soia (soltanto una è permessa è il Tamari e io la trovo da Naturasì)

Budini salati e PUGLIESI per l'MTC {...e per il cozzaro!}

Una cosa è chiara, il cozzaro è pugliese, anzi Tarantino, ci tiene a specificare. Così come io ci tengo a dire che sono catalana.
Dopo di che, non mi resta che dirvi che i sapori di ogni terra sono quelli che ti porti nel cuore, negli occhi, nel palato e sopratutto nel olfatto, che a mio giudizio è il senso più vicino all'anima...
Quando l'MTC di questo mese dicchiarò guerra aperta ai budini salati, per la quale cosa ringrazio di cuore Francesca di Acquolina, subito in mente mi è apparsa la "triade" (Puglia + Catalunya = San zenone al Lambro).
Cosa vuol dire? Vuol dire che  il budino salato qua sotto, quello pugliese,  è quello che il cozzaro preferisce, perché dice che fa state che è fresco e ci sono tutti gli ingredienti dalla sua terra. Le melanzane, che li ricordano sua nonna che ne fa a quantità industriali e le conserva sotto olio.
I pomodori freschi, che qua al nord non sono la stessa cosa, quelli da mangiare a morsi anche senza condire o sopra una frisella! Ecco il perché la fetta di pane un po tostato perche sinceramente friselle così mignon non sono capace a farle.... ma poi il basilico fresco non che l'olio arrivato da noi qualche mese fa da Rubo di Puglia, con il quale ho azzardato aggiungendo un po' di curcuma e curry, un pizzico di zuchero e qualche goccia di limone, con questo intingolo a volte condisco le insalate e devo dire che su questo budino, servito fresco, ci stava e come!
Niente altro, dire soltanto che questo antipasto si abbina a meraviglia con una pepata di cozze!



Ingredienti per 4 budini:

BUDINI PUGLIESI
500 gr. di melanzane (2 medie) pelate e tagliate a dadini
100 gr. di ricotta
2 uova
35 gr. di peccorino (quello che piace di più al cozzaro...)
sale
3 spicchi d'aglio
olio etra vergine
acqua
mazzeto di basilico


ACOMPAGAMENTO
2 pomodori 
fette di pane tagliate sotilli 
un limone non trattato
olio extra vergine
1 pizzico di curcuma
1 pizzico di curry
1 pizzico di zucchero mascovado
fiochi di sale affumicato (Cipro)


In una padella capiente fare insaporire l'olio con gli spicchi d'aglio e versare i dadini di melanzane. Rosolare finche che s'insaporisca tutto e le melanzane cominciano ad essere morbide, salare e aggiungere un mestolo d'acqua per finire di cuocere. Si è necessario aggiungere ancora qualche cucchiaio d'acqua. Spegnere il fuoco, togliere gli spicchi d'aglio e aggiungere del basilico, lavato asciugato e un po' tritato, amalgamare e fare riposare qualche minuto.
Quando è tiepido, frullare, aggiungendo le 2 uova, la ricotta e il peccorino.
Imburrare gli stampini (come dice Francesca anche quelli al silicone) e cuocere a bagno maria nel forno i miei per almeno 45 minuti a 200 C°, ma ve lo detto qualche altra volta, il mio forno è un caso a parte...
Controllare che siano cotti e fare raffreddare prima di capovolgerli, non è tanto facile come sembra! 
In un mortaio, amalgamare l'olio con qualche goccia di limone, le spezie e lo zucchero.
Preparare un letto di pomodoro tagliandolo a fette sottili, adagiare sopra il budino e la fetta di pane tostato. Condire con il preparato d'olio e del sale affumicato, cospargere un po' di buccia di limone grattugiato e servire fresco ma non da frigo.



Allora questo è il mio budino di partenza, ne mancano altri due, già pronti e anche fotografati se non ho perso le foto! Francesca, Alessandra e Daniella, se non ce la faccio a postarli in tempo, sarei contenta anche se finiscono fuori concorso... vediamo!